tag:blogger.com,1999:blog-191480602024-03-08T03:02:13.926+01:00violad'acquarodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.comBlogger128125tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-75126052058299677112013-04-07T11:30:00.001+02:002013-04-07T11:30:48.162+02:00La BellezzaLa Bellezza con la maiuscola, cos'è? Non lo credo possibile un concetto universale di bellezza, ogni persona ha il suo. <br />
Ci sono tanti tipi di bellezza, quella che ti fa sognare a occhi aperti, quella che ti fa invece concentrare solo su ciò che vedi, quella che riconosci come bellezza, ma che ti fa anche paura, il mare mosso per esempio, le onde alte e torbide che allo stesso tempo attirano e respingono, affascinano e atterriscono.<br />
Ho visto una mostra sulla Bellezza. Con altre persone, e tutte abbiamo commentato in modo personale quello che era esposto. Un quadro enorme che rappresentava una pozza piena di sporcizia e due donne che la guardano, come sfondo una campagna vuota e squallida. Ma i colori, caspita che colori! Vivissimi, intensi, inebrianti. Azzurro, celeste, indaco, grigio chiaro, nero. Inutile mettere il loro nome per iscritto, solo vedendoli si capisce. E forse neanche.<br />
Poi tre schermi su cui era proiettato un terreno che bolliva, mi ha ricordato l'Islanda, ma l'ho trovato disgustoso. Alla mia amica invece piaceva.<br />
E poi le poesie:<br />
<br />
"Bellezza, lo sentiamo <br />
che sei al mondo.<br />
Qualche transitiva forma<br />
ci illudiamo ti sorprenda."<br />
<br />
"De Satan ou de Dieu, qu'importe? Ange ou Sirène,<br />
Qu'importe, si tu rends, - fée aux yeux de velours,<br />
Rythme, parfum, lueur, o mon unique reine! -<br />
L'univers moins hideux et les instants moins lourds?"<br />
<br />
Un'idea di bellezza.<br />
rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-29804547219848735792013-01-15T14:57:00.000+01:002013-01-17T10:20:50.707+01:00La sconosciutaOre 22,30 di una sera di gennaio. La donna parcheggia la bici alla rastrelliera di una piazzetta dietro il Duomo, a due passi da casa.<br />
Avverte un movimento alle sue spalle, si gira: un tizio a un paio di metri di distanza, parrucca bionda a boccoli, faccia inespressiva, sta alzando un coltello da cucina contro di lei.<br />
Un altro tipo è fermo un po' più avanti e osserva la scena.<br />
La donna in un attimo pensa: ma che sono dentro a un film? Poi comincia a gridare aiuto e in modo fulmineo si scaglia contro il biondo tenendogli fermo il braccio col coltello e colpendolo alle gambe e sui genitali con calci violenti e ben assestati. Il tizio non reagisce come si è soliti pensare, non si piega dal dolore, sembra imbambolato, si scosta di poco. <br />
Lei è sorpresa dalla mancanza di reazione, ma continua a colpire e a gridare. <br />
In quel momento si avvicina il secondo tizio. <br />
Eccoci, pensa preoccupata, contro uno sì, ma contro due diventa difficile.<br />
Il nuovo arrivato invece inaspettatamente prende il biondo sotto braccio e lo porta via chiedendo scusa.<br />
Lo stupore si aggiunge al sollievo. <br />
E' finita, se ne sono andati, sì, ma che è stato? <br />
Un tentativo di aggressione in cui l'aggredita si è rivelata ben più aggressiva dell'aggressore stesso.<br />
Una sconosciuta dentro di me.rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-38392693672342588722012-08-11T21:39:00.000+02:002012-08-11T21:39:50.089+02:00You mustIl potere della volontà. Non so, ma davvero esiste? Se così fosse, allora potremmo volere fortemente volere. E ottenere.<br />
Oggi ero alle prese con un dispositivo venoso che non ne voleva sapere di funzionare; si trattava di fare o non fare la chemio, si trattava di una ragazza giovane, molto impaurita, che aveva già avuto problemi simili con questi dispositivi non più di un mese fa. E non è una cosa che mette di buonumore.<br />
Ci ho provato per una buona mezz'ora: e dai, pigia, tira.<br />
Intasato. <br />
Murato.<br />
Il palmo della mia mano rosso e dolente. La mortificazione e la rabbia. Ma come? Neanche due ore prima funzionava tutto benissimo!<br />
Avrei voluto avere un trapano minuscolo e risalire su per il tubicino fino all'ostruzione e disintegrarla, vaporizzarla, farla esplodere. Immaginavo una forza potentissima e fosforescente che correva su e puliva tutto al suo passaggio. Volevo; davvero volevo.<br />
Poi chissà perché la ragazza si è mossa piegando il busto in avanti. E la mia siringa ha ceduto, il liquido ha trovato lo sbocco. Il dispositivo si è stasato, ora finalmente funzionava. <br />
La medicina è stata somministrata.rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-70729469488080492522010-11-13T08:48:00.008+01:002010-11-13T09:44:35.580+01:00Verde<div>Mi sono alzata presto, prima che suonassero le campane, perché sapevo che c'era e volevo arrivarci prima della ressa.<br /><div><div><div>Ce l'ho fatta.</div><div>Eccolo qua: il prato.</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO7PIKjFAUIVPfbY_pd-Itve9lYdz8om859_LsTNcq8UhXXDKDBLPjM9X-m4D6SmWPhyphenhyphenpXycKjClJAV3RNY5P6I7T9p6EpInUSPANTwsxoCaWTzg-0x0uB2oR9Vik0VTp_LtUl/s1600/duomo+verde+001.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538938779482425266" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO7PIKjFAUIVPfbY_pd-Itve9lYdz8om859_LsTNcq8UhXXDKDBLPjM9X-m4D6SmWPhyphenhyphenpXycKjClJAV3RNY5P6I7T9p6EpInUSPANTwsxoCaWTzg-0x0uB2oR9Vik0VTp_LtUl/s200/duomo+verde+001.jpg" /></a><br /><br /></div><div></div><br /><br /><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><div>Che impressione passeggiarci sopra. Eppure è erba, semplicissima erba, ma a me sembrava davvero di camminare "sull'ova".</div><div>Ho girellato in lungo e in largo per piazza del Duomo, cosa che non facevo da anni perché ormai questa è territorio incontrastato dei turisti e noi fiorentini ci si passa solo se si deve, smadonnando fra una gomitata e un'altra e apparendo in una quantità incredibile di foto che ci raffigureranno in ogni angolo del pianeta.</div><div>Una gran bella consolazione.</div><div>Dietro al Battistero c'è anche un alberino:</div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-sb1MPgE9uQWz6mcNKFj7JShNnjafa62zowVqg-UFfuK4kQdt6LL6cLYCCCTGunmUdoYp7-uA3PA2vL1IqdJPC458ud_oPOiDEV2TVzJtOoisWRj9RdKAZAvi0vpt2Q0lakD/s1600/duomo+verde+002.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538941752662209794" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-sb1MPgE9uQWz6mcNKFj7JShNnjafa62zowVqg-UFfuK4kQdt6LL6cLYCCCTGunmUdoYp7-uA3PA2vL1IqdJPC458ud_oPOiDEV2TVzJtOoisWRj9RdKAZAvi0vpt2Q0lakD/s200/duomo+verde+002.jpg" /></a></div><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-sb1MPgE9uQWz6mcNKFj7JShNnjafa62zowVqg-UFfuK4kQdt6LL6cLYCCCTGunmUdoYp7-uA3PA2vL1IqdJPC458ud_oPOiDEV2TVzJtOoisWRj9RdKAZAvi0vpt2Q0lakD/s1600/duomo+verde+002.jpg"></a></div><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-sb1MPgE9uQWz6mcNKFj7JShNnjafa62zowVqg-UFfuK4kQdt6LL6cLYCCCTGunmUdoYp7-uA3PA2vL1IqdJPC458ud_oPOiDEV2TVzJtOoisWRj9RdKAZAvi0vpt2Q0lakD/s1600/duomo+verde+002.jpg"></a></div></div><div>è il gemello della colonna lì accanto. Si narra che durante i funerali di Zanobi, amatissimo vescovo di Firenze (V sec. d. C.), poi fatto santo, il feretro abbia urtato un albero secco lì accanto al Battistero e che questo abbia rimesso le foglie. Per commemorare il fatto fu eretta una colonna dove c'era l'albero (voglio sperare una volta seccato definitivamente) e oggi abbiamo di nuovo anche l'alberino.</div><div>Poi c'è il David. Beh, non certo LUI; una copia. </div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-QXEeWZwhcUJsZcOxNzJrjTa2VrIkLRX37o6KxIsXGibEw4VX_4Q-4TfPa2adYRdig0DALNwjR2L4XsD56ad2d8T0K_cRSBA7dbhyphenhyphen1wQpSPL8zrB8dDWz07NUiTAcT8iX1Tb_/s1600/duomo+verde+005.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 150px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538945113737702946" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-QXEeWZwhcUJsZcOxNzJrjTa2VrIkLRX37o6KxIsXGibEw4VX_4Q-4TfPa2adYRdig0DALNwjR2L4XsD56ad2d8T0K_cRSBA7dbhyphenhyphen1wQpSPL8zrB8dDWz07NUiTAcT8iX1Tb_/s200/duomo+verde+005.jpg" /></a></div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><div>In plastica, ma di uguale grandezza. A questo proposito ci sarà anche una conferenza sul futuro delle opere d'arte in plastica. Già, perché la plastica dopo qualche decina d'anni si comincia a sbriciolare e verrà quindi irrimediabilmente perso un patrimonio. Ma se l'artista usa la plastica probabilmente ha fatto i conti con la sua peritura essenza, avrà preso in considerazione il fatto di non rimanere a lungo nella memoria collettiva, almeno quella tattile, fisica. Quindi affari suoi, no?</div><div>Sarà che non amo la plastica, s'era capito.</div><div>Insomma oggi c'è un prato intorno al Duomo.</div><div>Non stiamo a pensare a quanto è costato e a come avrebbero potuto essere utilizzati altrimenti quegli euro. </div><div>Godiamoci il verde.</div><div> </div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3gxH271sXtUi8dGhAB_5GrMks1-I2FBmTEcgA16MLkKRjnGt1FG7J8Hvte7pT_sCjWwAQTFdkmxqzvLjZnUo3ohqVJHAgilNsxFryBuip5z4f7Agq70bD0hwNi1fNlT2ZXwwS/s1600/duomo+verde+009.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 150px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538951795201639746" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3gxH271sXtUi8dGhAB_5GrMks1-I2FBmTEcgA16MLkKRjnGt1FG7J8Hvte7pT_sCjWwAQTFdkmxqzvLjZnUo3ohqVJHAgilNsxFryBuip5z4f7Agq70bD0hwNi1fNlT2ZXwwS/s200/duomo+verde+009.jpg" /></a></div></div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-12452656107934483312010-10-31T16:26:00.003+01:002010-10-31T16:39:18.624+01:00Attori da strapazzoDue settimane di prove per una performance in biblioteca, al gruppo di lettura. Stornelli e brevi monologhi su vicende e personaggi del luogo.<br />Io chiamata a strimpellare la chitarra come accompagnamento.<br />Una regista pignolissima che ti sostituisce un "ma" con un "però" all'ultimo momento; i vestiti adeguati per fare i cantastorie, da trovare in fondo ai cassetti o sepolti nell'armadio; un gruppetto di raccattati che vanno ognuno per conto suo e io che devo arrancargli dietro inventando accordi lì per lì.<br />E finalmente si va in scena.<br />E si sbaglia tutto: le parole, i tempi, gli attacchi, cadono i fogli, si inciampa nelle sottane.<br />Ma inaspettatamente il pubblico alla fine applaude: non s'è accorto di nulla?<br />Non importa, gli siamo piaciuti. Siamo stati bene.<br />Che figura, però.rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-52269225135689646182010-10-21T14:17:00.005+02:002010-10-21T14:52:27.954+02:00Il ladro di bouquet<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfazd4gmtOaPm6crJ52VMeXSlX_fbnwaL4eezSELL9tl63_lTKSNIkfv7Q8VIKwlZ8380GXD5zON6GcBmvhxtRP7JA263tTRUB28wl3UnyfPaAhCGJ-u1qSMOYlPpdy26i9YFr/s1600/Quasi+005.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530480260368494178" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfazd4gmtOaPm6crJ52VMeXSlX_fbnwaL4eezSELL9tl63_lTKSNIkfv7Q8VIKwlZ8380GXD5zON6GcBmvhxtRP7JA263tTRUB28wl3UnyfPaAhCGJ-u1qSMOYlPpdy26i9YFr/s200/Quasi+005.jpg" /></a><br /><div>Quasimodo è il gatto della mia vicina di casa. E' bellissimo, pelo beige gonfio e morbido, occhi azzurri incantatori, tranquillo e caparbio, curiosissimo.</div><div>Ovviamente non va d'accordo col mio che si è visto spodestato del tetto di cui ora non è più l'unico passeggiatore; appena lo vede gli soffia e spesso ho trovato ciuffi di peli variegati neri e beige in casa mia, segno di lotte finite zero a zero.</div><div>E' evidente che Quasimodo, infischiandosene della cattiva accoglienza, entra a suo piacimento anche nel sancta sanctorum del suo dirimpettaio nero.</div><div>L'altro giorno che avevo lasciato sbadatamente aperta la porta di camera, al mio rientro ho trovato degli oggetti spostati e m'è parso che mancasse anche un mazzolino di fiori secchi che conservavo da tempo e che varie volte avevo pensato di cestinare. Lì per lì il dubbio di averlo buttato via mi si è ripresentato e con questo ho chiuso la questione.</div><div>Ieri sera la vicina di casa mi ha sentito arrivare, ha aperto la sua porta e mi ha detto: -Senti, scusa un attimo, ma questo è tuo?</div><div>Era il bouquet. In pratica era successo che una mattina mentre si stava lavando il viso ed era quindi senza lenti ne' occhiali, ha visto apparire il suo gatto con qualcosa in bocca ed ha subito pensato che fosse una preda tettaiola magari ancora viva. Allora ha rinchiuso il gatto, si è armata di occhiali, guanti e stracci e ha riaperto la porta al gatto. </div><div>Questo era sempre lì dietro che la guardava un po' offeso, sgranando i famosi occhi azzurri e con in bocca .... un mazzolino di fiori. Per lei.</div><div>Mi ha confessato di essersi addirittura commossa.</div><div>E allora io che dovevo fare? Riprendermi i fiori? No, erano suoi ormai, un omaggio del gatto Quasimodo, ladro di bouquet.</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-14664767218179434122010-09-12T10:21:00.005+02:002010-09-23T15:09:38.212+02:00Fuori porta<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqCZcxuwT2PcxJugwyhE_z53hX1_KqEvi_PwYsbHVxuRj05jXJ76PsF8n6zilwi9A6LqmwlamCT0uxHOjxAsOA2W7ZrVN7Q-1T311VkhyQU4QR3XqAj1cF0cFyU5EsBJGoW_FR/s1600/fagiola.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; DISPLAY: block; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5520095272293716146" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqCZcxuwT2PcxJugwyhE_z53hX1_KqEvi_PwYsbHVxuRj05jXJ76PsF8n6zilwi9A6LqmwlamCT0uxHOjxAsOA2W7ZrVN7Q-1T311VkhyQU4QR3XqAj1cF0cFyU5EsBJGoW_FR/s200/fagiola.jpg" /></a><br /><div>Ieri ho conosciuto delle persone bellissime: sono mamma, figlia e figlio, fanno i contadini e abitano in un'antica casa colonica alla periferia di Firenze. Della casa se ne hanno notizie fin dal '600: risulta il pagamento della tassa sul macinato. Adesso è ombreggiata dall'alta struttura di un cinema multisala e di un mega albergo. Il terreno di famiglia è stato espropriato perché considerato "di utilità pubblica". Sì, accanto al loro orto ora passa una superstrada che per fortuna, grazie a qualche fortuita circostanza acustica, non fa sentire il rumore continuo del traffico. Ma le macchine ci sono, si vedono.<br />Poco oltre l'aia svetta un albero piuttosto alto, un acero campestre, piantato lì da qualche nonno all'inizio del secolo scorso. E' una pianta ormai rara, le sue frasche servivano da sostegno alle piantine degli orti; il figlio ci si arrampicava per sfuggire alla scuola e a qualche scapaccione. Adesso è irraggiungibile: è rimasto oltre il recinto, dalla parte del cinema, nel megaparcheggio asfaltato. Lo si può solo vedere. E rimpiangere.<br />L'orto vicino a casa, ridotto ai minimi termini, adesso ospita solo qualche fila di pomodori, pochi olivi e un fico. I proprietari sono stati costretti a comprare altrove ulteriori appezzamenti se volevano continuare la loro attività.<br />Ma nonostante tutte le angherie subite, quella gente è allegra; di più, è gioiosa. E generosa, ma in un modo che mette quasi a disagio noi cittadini abituati al mondo limitato del dare-avere.<br />Ci hanno tagliato grosse fette di prosciutto casalingo, affettato salame, formaggio e pane toscano, sfornato crostate alla marmellata fatta in casa e torte di mele.<br />E quando abbiamo chiesto perché, ci hanno risposto che lo fanno con chi gli sta simpatico.<br />Probabilmente le gente del Comune (almeno quello di prima) lì non ci ha mai messo piede.</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-42438553925114097252010-08-29T22:56:00.003+02:002010-08-30T12:01:40.667+02:00L'intelligenza della stella alpina<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRnVPAWXyFSGaRB2w3WMQP0LQp_PXj07TzdMH9PNIDPkJ9LVoQ-2Kn4bndsEiVFKHZ1ZTM9rixgTavCSgQ46qK5jYZ_YlNevo8KeyclW94sQcI3Qsu0rsRhVkCETbx2tETv8E0/s1600/stella+alpina+.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5510944356548494706" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRnVPAWXyFSGaRB2w3WMQP0LQp_PXj07TzdMH9PNIDPkJ9LVoQ-2Kn4bndsEiVFKHZ1ZTM9rixgTavCSgQ46qK5jYZ_YlNevo8KeyclW94sQcI3Qsu0rsRhVkCETbx2tETv8E0/s200/stella+alpina+.JPG" /></a><br /><br /><div>Tre giorni in montagna: Piccole Dolomiti. Piccole perché arrivano poco oltre i 2000 metri, vengono considerate robetta dalla massa di montanari estivi che a loro preferiscono le Dolomiti vere, e hanno quindi il vantaggio di essere poco frequentate e solo da gente del posto. Io e il mio gruppo eravamo un'eccezione: -Di dove siete? Toscani?- Sì, fiorentini!- Ah.- Facce sorprese. Veniamo da così lontano per camminare in quel posto semisconosciuto, mah, che gente strana.</div><div>Per aggiungere stranezza all'inconsueta situazione abbiamo anche fatto un lungo sentiero tutto saliscendi, con roccette da arrampicare e decisamente ripido. C'eravamo solo noi.</div><div>O meglio, noi e loro: le stelle alpine. </div><div>Ma quante! Milioni di stelle alpine. Erano dovunque. Avevamo paura di pestarle. E io che credevo fossero una specie in estinzione, un parto dell'estrosa fantasia di botanici visionari. </div><div>Macchè. </div><div>Le abbiamo immortalate in non so quante foto e credo che a più d'uno di noi sia venuta la tentazione di coglierne almeno una. Ma nessuno l'ha fatto; sarebbe stato come profanare un terreno sacro.</div><div>Poi, arrivati in prossimità del rifugio e di sentieri più frequentati, sparite. Come fossero state un sogno.</div><div>Non credo sia un caso. Forse ci "sentono" e ci evitano.</div><div> </div><div> </div><div> </div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-76314266756688448472010-08-26T00:58:00.004+02:002010-08-26T01:26:20.935+02:00PiccolezzeBuffo come basti a volte solo un piccolo particolare per dare la felicità. Un gesto spontaneo anche piccino, uno sguardo ridente, una piccola frase urlata a mo' di saluto, come stasera è successo a me. -Ciao, come sei bella in bici!-<br />Figurati come sono bella in bici. Eppure in quel momento era davvero così, non lo ha detto tanto per dire, no, ci credeva ed è stato questo a farmi stare bene.<br />Adoro i particolari.<br />:)rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-84180504676785628102010-08-21T18:32:00.003+02:002010-08-21T18:40:53.634+02:00Non fa per meDetesto le persone egoiste. Se ne trovano ovunque, sono sempre pronte, come i ladri. Ma c'è gente che, non so perché, le attira in modo particolare. No, non io, per fortuna, io rientro nella norma: una mia amica, una persona a cui voglio molto bene. Il fatto è che lei quasi non ci fa più caso. Sono io che ci sto male al posto suo. Scema. Sì, forse.<br />Qualche volta si lamenta di questo, è vero, ma poi accetta la situazione come fatalità della vita: le chiedono le cose più assurde, a qualsiasi ora, a ripetizione, e lei c'è. Ma come fa?<br />Però forse ha trovato il modo per lasciar correre e mi sa che in fin dei conti le faccia piacere essere utile a qualcuno.<br />Io che c'entro?rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-60714621379170582312010-01-18T13:51:00.002+01:002010-01-18T14:07:14.381+01:00L'antipatia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha592fDDAd1At2kn-js_Sszekak3iQjA1wvhsWFRU8-6-ni3MuhCXBSYEx2o6Ats_9snUcjeV57dcXVS6SqHdcUl8949Jw2DfIJ1UiVSoZi8qjdYrZSY3QKf3q2o4GihPfg-E-/s1600-h/mistero.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 141px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428065466110141730" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha592fDDAd1At2kn-js_Sszekak3iQjA1wvhsWFRU8-6-ni3MuhCXBSYEx2o6Ats_9snUcjeV57dcXVS6SqHdcUl8949Jw2DfIJ1UiVSoZi8qjdYrZSY3QKf3q2o4GihPfg-E-/s200/mistero.jpg" /></a><br /><div>Anche questa, che cosa strana. A me capita spessissimo di giudicare subito, di primo acchito, una persona mai vista prima, e spesso la giudico antipatica. Se continuo a vederla in altre occasioni, la tengo a distanza e la osservo. Solo dopo qualche volta magari mi concedo che mi stia simpatica.</div><div>Chissà come ha fatto a superare l'esame, un atteggiamento, una frase, un sorriso. Tutte cose che possono però anche far ribaltare la mia impressione primaria.</div><div>Ma a che sarà dovuta la simpatia o l'antipatia? Forse all'affinità, alla vicinanza che scopriamo in questo nuovo individuo? O forse è un odore recepito dal sistema limbico che fa scattare meccanismi involontari? O forse ancora l'arcano riconoscersi in altre vite, altre occasioni, altre dimensioni?</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-7591401022922950642010-01-07T13:01:00.005+01:002010-01-18T13:29:34.352+01:00Sogni Vero/FalsoBisogna dar retta ai sogni? Non so se vadano presi in senso scientifico o solo come capriccio del momento. Non so se siano dovuti a una qualche sensazione che ci ha particolarmente colpiti durante la veglia, o se invece siano segnali da interpretare, messaggi del subconscio o addirittura veri e propri avvertimenti. Una mia collega anni fa sognò di sentirsi piena di un liquido nero, nauseabondo, un qualcosa che voleva far uscire da sé. Poco tempo dopo grazie a un pap-test scoprì delle cellule anomale sulla cervice uterina che furono immediatamente rimosse e lei può raccontarlo. Un'altra ragazza ha sognato una specie di melma che le usciva dalle orecchie e anche lei dopo un controllo mammografico ha potuto eliminare precocemente e senza conseguenze il carcinoma che si era appena presentato.<br />Insomma, sembrano storielle, banalità, coincidenze.<br />Ma se non lo fossero? In fin dei conti il cervello fa parte del nostro corpo come tutto il resto e per di più ha la facoltà di "sentire" tutto il resto e di trasmetterlo come può.<br />No, non credo vada sottovalutato.rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-12401489399636364232009-12-26T20:54:00.004+01:002009-12-26T21:46:36.620+01:00Mapplethorpe, Buonarroti e la custodeGalleria dell'Accademia. In 45 anni non ci ero ancora mai andata. Lo so, vergogna vergogna. Ma ora ho colmato la lacuna e per di più ho approfittato della concomitante mostra di foto di Robert Mapplethorpe.<br /><br />Una cosa fantastica, un'emozione profonda. Intanto da vera ignorantona non sapevo che la Galleria contenesse anche un mucchio di bei quadri, tra l'altro all'ordine del giorno qui a Firenze e, tralasciandoli, mi son fatta completamente sopraffare dalle sensazioni che le foto sapevano trasmettere: bianchi e neri in contrasto e fusione, forme perfette, luci calcolate e allo stesso tempo naturali, andavo da una foto ad un'altra completamente avvinghiata a ciò che vedevo, tornavo indietro sui miei passi per ricercare un particolare o un insieme, ma piano piano procedevo.<br /><br />A un tratto abbandonando con lo sguardo l'ultima foto e cercando la successiva......<br /><br />mi sono trovata di fronte lui, il David. <a href="http://www.italyguide.com/database/foto_monumenti/116.jpg">Quello vero</a>.<br /><br />Come una vera e propria calamita ha attratto tutta la mia attenzione. L'ho trovato talmente bello che non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, è altissimo, è perfetto, gli sono girata intorno sorbendomi quella bellezza come fosse indispensabile, inesauribile e io insaziabile.<br /><br />A un certo punto però ho percepito qualcosa di stonato, di fastidioso, di deconcentrante. "I'ccellulare", "I'mmi'figliolo", "Sì perchéppoi io gliel'aveo detto".<br /><br />Ma che è?<br /><br />Una voce alta di donna, una custode del museo, che coi suoi discorsi vacui aveva rotto l'incanto. E continuava smanaccando per erudire meglio le colleghe sui suoi casi. L'ho guardata come fosse un extraterrestre.<br /><br />Lì, davanti al David, a tre metri dal David.<br /><br />Possibile che si debba fare l'abitudine a tutto? Anche alla bellezza?rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com50tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-66351614254705580982009-12-23T16:50:00.004+01:002009-12-24T00:47:12.394+01:00Cosa vuol dire avere<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxpwLt44QUFZ9umDGQ4oqmzEUG5l_mOq3f_OvfWNAVUhcVtCvEfLIYB1k5UdG0Dt2cq3FRivtPO5S1__2x-Lig_FsT6dTBGhxLULvGkO-UjHn5_gCA4fMVvQMMYeorP0I43wTp/s1600-h/pc-images-notebook.png"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5418463957680848658" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 249px; CURSOR: hand; HEIGHT: 245px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxpwLt44QUFZ9umDGQ4oqmzEUG5l_mOq3f_OvfWNAVUhcVtCvEfLIYB1k5UdG0Dt2cq3FRivtPO5S1__2x-Lig_FsT6dTBGhxLULvGkO-UjHn5_gCA4fMVvQMMYeorP0I43wTp/s320/pc-images-notebook.png" border="0" /></a><br /><div>..il computer fuori uso per due mesi.</div><br /><div>Vuol dire all'inizio diventare scemi a forza di chiamare l'assistenza perché si diano una mossa.</div><br /><div>Poi vuol dire rassegnarsi e mettersi a far la fila per una postazione internet in biblioteca.</div><br /><div>Vuol dire anche limitarsi a guardare la posta e poco più.</div><br /><div>E infine vuol dire darsi pace e riscoprire altre attività. Per esempio i libri, la cui attenzione avevo confinata a una mezz'oretta prima di dormire, sono tornati a farla da padroni e adesso faccio parte di ben due gruppi di lettura.</div><br /><div>Ovviamente non tornerò indietro all'epoca del solo digitale, che certo è utile soprattutto per capire chi è questo e quello scrittore per esempio, o per stare in contatto con gli amici lontani, ma vedrò di usufruire del "giusto mezzo" e stare in pace.</div><br /><div>Ecco.</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-34554220176091787272009-10-21T01:13:00.004+02:002009-10-21T01:37:19.860+02:00La fisarmonica<div>Cammino per una strada del centro attenta a scorgere tra la gente che mi viene incontro il viso che conosco.</div><br /><div>Faccio appena caso al gesto di una ragazza sorridente che si china a mettere qualche moneta nel cappello di un suonatore ambulante. </div><br /><div>Ci faccio caso forse perché ultimamente anche quella è diventata una cosa insolita, lasciare una moneta intendo.</div><br /><div>Continuo a camminare con lo sguardo puntato avanti, ma quel gesto ha catturato la mia attenzione e adesso ascolto la musica del suonatore. Non è banale, non è la solita conosciutissima musichina ad uso e consumo dei turisti. No. Questo, cavoli, suona proprio bene. Un piacere per le orecchie, ogni nota lascia dietro sé una sensazione di allegria e di pienezza, come quando una cosa è fatta bene e ne siamo contenti. Guardo il suonatore, le sue dita corrono sullo strumento, lo accarezzano, lo abbracciano, lui si dondola quasi un ballo, sorride.</div><br /><div>Che fortuna averlo notato e non essere passata oltre come se niente fosse. </div><br /><div>Un bel ricordo fa stare bene anche a distanza.</div><div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394830161074972802" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 198px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE9xWNLcrFcYtBFXZfRYlAbFlZ0PsX-2JDt2a1PsSPOW1nEXauoLTFWNAFglU0GMJD9fVSADmQ6mv-luDcbZzOvXX4qQRPBt4bDBS3qy6d4k4RcKTC0KXzP9fOJmrBZTXoLqXx/s320/fisa.bmp" border="0" /></div><br /><div></div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-54769679502385801022009-10-16T01:57:00.001+02:002009-10-16T02:03:26.078+02:00AmbientiamociAmbientiamoci – Greenwash e le confessioni di un eco-peccatore<br />Greenwash <a href="http://www.guardian.co.uk/environment/series/greenwash">http://www.guardian.co.uk/environment/series/greenwash</a> è una rubrica ambientalista del sito del Guardian - potete trovarla anche su Internazionale - che smaschera le bugie che le pubblicità ci "vendono" su prodotti cosiddetti green ma che, in realtà, hanno un loro impatto sull'ambiente. Le aziende, ovviamente, sanno che i loro prodotti non sono ecologici come ci voglio far credere ma, ciononostante, mentono.<br />Da questo presupposto e dalla curiosità di conoscere la storia delle cose che acquistiamo nei nostri supermercati, Fred Pearce, giornalista e saggista britannico, ha scritto un libro di recente pubblicazione in cui racconta il suo viaggio in più di venti paesi per conoscere le persone e i luoghi da cui provengono le cose che usiamo quotidianamente.<br /><br />Ci racconta del Mare di Aral ormai prosciugato perché utilizzato dalle industrie di Bangladesh e Uzbekistan per produrre T-shirt di cotone che vengono vendute nei paesi occidentali. Ci racconta delle donne pagate 8 centesimi di euro all'ora che lavorano in queste fabbriche e che sono felici di essere sfruttate perché per loro questa situazione è comunque migliore di quella che hanno lasciato nei villaggi: dobbiamo continuare ad anteporre i diritti umani (in questo caso delle donne) o l'etica ambientale?<br />Ci racconta dei fagiolini kenyoti che Pearce ha deciso di continuare a comprare anche se il loro impatto ambientale dovuto al trasporto è considerevole (apriti cielo: in sala come nella prefazione al libro scritta da Luca Mercalli <a href="http://www.wuz.it/recensione-libro/3713/confessioni-ecopeccatore-fred-pearce-ambiente-luca-mercalli.html">http://www.wuz.it/recensione-libro/3713/confessioni-ecopeccatore-fred-pearce-ambiente-luca-mercalli.html</a>). Perché? Perché ha constatato che i contadini che li coltivano ne ricavano un effettivo benessere: dobbiamo aiutare gli agricoltori kenyoti o ridurre la propria impronta di CO2?<br />E ancora: la cioccolata proveniente dalla Costa d'Avorio e dal Camerun deve essere boicottata poiché lo stesso Pearce ha scoperto che i contadini che coltivano il cacao non sanno nemmeno che gusto abbia la cioccolata. In questo caso non c'è "diritto" che tenga.<br /><br />Insomma il libro ‘Confessioni di un eco-peccatore. Viaggio all'origine delle cose che compriamo’ <a href="http://www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/336/">http://www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/336/</a> non dà una risposta concreta ed univoca sul comportamento che un cittadino sensibile a certi temi dovrebbe tenere. Anzi.<br />Diversi passaggi del libro ed il racconto fatto personalmente da Pearce hanno destato perplessità. Uno spettatore in sala ha addirittura sollevato la possibilità che lo stesso libro sia un caso di greenwash. A mio avviso la linea di pensiero tenuta da Pearce si espone facilmente a critiche per un semplice motivo: non pone la tutela dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici al centro delle sfide che l'umanità si trova ad affrontare oggi. Al contrario, mantiene l'uomo e il raggiungimento del suo benessere al centro e l'ambiente come qualcosa che deve essere funzionale al suo sviluppo: una visione antropocentrica dell'ambiente che, secondo me, rischia di sottovalutare l'irrimandabile soluzione che il problema dell'effetto serra ci propone.<br /><br /><br /> Tommaso Perrone di Blog Internazionalerodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-45274887765911009092009-09-24T17:51:00.002+02:002009-09-24T18:08:48.063+02:00Il passato se ne vaMi è crollata la libreria. E' la seconda volta che mi succede in vita mia. Però questa era piccola. La prima invece no: ero io piccola e forse per questo mi spaventai così tanto, soprattutto del rumore che fece quando si staccò improvvisamente dal muro rovinando in terra con tutti i libri, l'enciclopedia Conoscere che pesava una cifra e i vari soprammobilini-acchiappapolvere a cui tenevo più della mia vita.<br />Questa era piccola invece, ma ha fatto il suo effetto vederne il contenuto sparso per il salotto. La prima cosa che ho pensato: -Ah beh, tanto dovevo buttar via qualcosa- la seconda: -Dov'è il gatto?!- ma l'ho sentito miagolare un attimo dopo e non veniva da sotto!<br />Ora ho una pila di vecchie riviste e libri di scuola tra cui quello di matematica (ma che l'ho tenuto a fare?) qui davanti a me. Finiranno al macero. Solo mi chiedo quanto ancora li avrei tenuti con me se non avessero deciso da soli di farsi avanti. Ma perché siamo così attaccati alle cose del passato?rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-76737345222853118792009-09-19T15:28:00.005+02:002009-09-19T16:31:14.256+02:00La mattina presto<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLoP-sM01PxvtGKqerOatG-w6HIaXqNyL4k8QojRl7odnHBdUdgoI2zVp6JUNDETVA6ziDf-7zdfp9wqXYue19S8_qbkYj3F9sE2A2DSnI_0GXOzDugIznOmpZEIZSo4cNXJCz/s1600-h/Una%2520mattina%2520d'inverno-1-s.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 157px; FLOAT: left; HEIGHT: 238px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5383184426414485906" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLoP-sM01PxvtGKqerOatG-w6HIaXqNyL4k8QojRl7odnHBdUdgoI2zVp6JUNDETVA6ziDf-7zdfp9wqXYue19S8_qbkYj3F9sE2A2DSnI_0GXOzDugIznOmpZEIZSo4cNXJCz/s320/Una%2520mattina%2520d'inverno-1-s.jpg" /></a><br /><div>Alzarsi la mattina alle 6 per andare a lavorare è dura, non c'è che dire. Però poi una volta fuori per la strada basta guardarsi un po' intorno e si scoprono dei veri gioielli. </div><div>Intanto niente traffico o quasi. Si incontra qualche tiratardi che strascicando i piedi sogna finalmente il letto. Ci sono i venditori ambulanti che spingono il loro barroccino, ma ormai sono tutti elettrici, e cominciano ad allestirlo in vista dei prossimi turisti. Passando davanti al Duomo si sente rumore di lattine che ruzzolano: gli spazzini muovono le lunghe granate di saggina come fossero falci fienaie. E appena oltre San Marco, davanti al Giardino de' Semplici c'è sempre un tizio che pulisce il marciapiede; sembra vecchio, ma chissà, ha una giacca a vento rossa sporchissima che tiene anche d'estate, si è organizzato con scopa, cassetta e sacco di plastica e si fa tutto il pezzo dai viali in giù: è il suo modo di sentirsi utile. Costeggiando il Mugnone l'aria diventa appena più fresca per via dell'acqua e degli alberi e alzando gli occhi magari si vede passare un airone bianco.</div><br /><div>Da lì in poi comincia la città più brutta, quella fatta solo per il comodo, non per il bello e allora si smette di osservare e ci si dirige piano piano con la mente alla quotidianità.</div><br /><div>E' proprio bella però la mattina presto.</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-15731570380800195142009-09-14T18:04:00.003+02:002009-09-14T18:08:37.963+02:00Umf!Fra mezz'ora devo uscire. Ma piove. La prima pioggia dopo l'estate. E mi fa una gran fatica mettermi le scarpe chiuse e il poncho per non bagnarmi fino all'osso con la bici.<br />Ma così è la vita: c'è anche quando piove. Per fortuna!<br />Va bene, mi bagno, ecchissenefrega!<br /><br />Ok, era tanto per dire qualcosa...<br />Bye bye!!rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-32799585574569225582009-07-20T08:26:00.004+02:002009-07-22T16:47:34.188+02:00L'altra campanaIn treno mi si siedono accanto un ragazzo e una ragazza che viaggiano insieme; sistemano le borse e poi cominciano a chiacchierare. Alzo gli occhi dal mio libro e sbircio: lei bionda, lineamenti delicati, occhi marroni; lui scuro di pelle e capelli, arabo direi. La sorpresa è che parlano in francese, ma un francese strano, cioè mi accorgo io che lo so poco, che fanno degli errori, quindi non sono madrelingua.<br />Il mio libro ormai è andato in cavalleria: è troppo più divertente seguire i loro discorsi, soprattutto perché credono di non essere capiti.<br />Lui insiste per avere il cellulare di lei; lei tergiversa, ma alla fine cede, a me sembra più per educazione che per convinzione, ma contenta lei!<br />In breve scopro le nazionalità: Marocco e Romania. Lei dev'essere qua di passaggio perché chiede a lui notizie della gente, di come si rapporta con gli immigrati. Ho drizzato le orecchie: sentiamo un po' che risponde.<br />Mi ha sorpreso perché ha detto che in fondo tutto il mondo è paese, che c'è il buono e il cattivo come dappertutto e che qui magari la gente che non ti conosce è un po' restia, ma poi ti trattano bene e con gentilezza.<br />Però. Lo dovrebbero sentire quelli della Lega. O forse lui dovrebbe sentire loro: cambierebbe idea, mi sa.rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-79167368535221547512009-06-28T13:44:00.002+02:002009-06-28T14:05:12.233+02:00Visita a...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq8iqY26vsK0T8_V1J1wq6snkGtPkpXKemPC4qeNkSlY_EzFZOxqhLI_cFzO6Tm79bHOQ21Ahs3H_6SCi6yJkC4pNbeL585Z5qaP9On95dy_it-bdXKQ09diH02-QyLqoES7_d/s1600-h/foto6.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5352343316419109586" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 239px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq8iqY26vsK0T8_V1J1wq6snkGtPkpXKemPC4qeNkSlY_EzFZOxqhLI_cFzO6Tm79bHOQ21Ahs3H_6SCi6yJkC4pNbeL585Z5qaP9On95dy_it-bdXKQ09diH02-QyLqoES7_d/s320/foto6.jpg" border="0" /></a><br /><div>...San Miniato al Monte.</div><div>Era da diverso tempo che non tornavo lassù; è la solita onnipresente invasione di turisti che mi frena.</div><div>Stavolta però ho approfittato di un'occasione particolare: una visita guidata da un fiorentino dedito all'arte e all'astronomia. E infatti San Miniato coniuga perfettamente entrambe le cose coi suoi mosaici e i suoi "giochi" di luce. La basilica è orientata in modo che il sole, in certi giorni dell'anno, segua un determinato percorso e quasi si fermi su particolari non certo scelti a caso della parete o del pavimento intarsiati. </div><div>Quello che affascina è che niente è stato lasciato al caso e tutto torna, tutto è volto a spiegare, mostrare, iniettare nel tempo a venire un messaggio di armonia e bellezza.</div><div>Cavoli.</div><div>Alla faccia dell'invasione turistica, quello è un luogo da tenere presente e da visitare più spesso; uno di quei posti dove ogni volta scopri un nuovo particolare, un nuovo collegamento, un nuovo motivo di soddisfazione e di pienezza.</div><div>Mi ha colpito l'osservazione della custode all'entrata della chiesa:</div><div>- Ah! Un gruppo di fiorentini. Finalmente!</div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-66034671722144477012009-06-04T12:17:00.005+02:002009-06-04T12:28:18.993+02:00cristalli<div><br /><br /><div>Entri e rimani senza fiato.</div><br /><div></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5343416544165994002" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0ZYS-lM5nBJSS88kycUWD84vgR9GPMmZzXz3iDnWv5X6fpoJRi_iXc3Xsb1sarLkQokC992_XjFZUZWv__Zk7C7OitfJMoq-n8heg65lFuCVgB7PVPlDWevIpyWik8iTgCLJA/s320/cristalli+001.jpg" border="0" /><br /><br /><div>Una sala completamente stipata, intrisa, straripante di colori e luccichii.</div><br /><br /><div>Da non saper dove posare gli occhi.</div><br /><br /><div>Allora ho cominciato da una parte e via.</div><br /><br /><div>Berilli, tormaline, quarzi e la rodocrosite in tutto il suo splendore rosso.</div><div> </div><div> </div><div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5343416866322562498" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9HGKMrJVujjvZIhCMmOqxmpe4o4mHnWnesY1Qnc3xaA7Pwzp0MQsPZJ1FLFywTs9zom4lMJqdRy22niLOa5hcn03oU1SeddwPUg5AD1P0PIHJ_9Fq6JAC7t9_uQrp-9gIyNhD/s320/cristalli+021.jpg" border="0" /></div><br /><div>Che meraviglia!</div><br /><div>E che atmosfera, che energia! Un'ora lì dentro e sei ricaricato per una settimana.</div></div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-23344195382474079692009-05-29T12:12:00.002+02:002009-05-29T12:21:19.900+02:00GentagliaEntro nella cucina del reparto per prendere qualcosa, è piena di gente in pausa caffè. Sento un medico che dice: - Sì, una brutta giornata te? E io allora che sono reperibile con il Rossi che sta per tirare il calzino?<br />Esco disgustata sperando che gli vada di traverso il caffè. Non lo rianimerei di certo quello stronzo, e il calzino lo tirerebbe magari lui! Gente ignorante che crede per di più di saper fare bene il proprio lavoro dispensando chemioterapici qua e là in giusta misura. Tutto lì.<br />Se questo è un medico!rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-3887910491886930322009-05-16T09:30:00.001+02:002009-05-16T10:18:56.780+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQTbWv5JMKeU7HGubMoSrwJ7w668uH6nIihxju6pwBznE0IjUS7WI7ZMmP_z-FOhTgC6tEQhclHZwSzU5_3rsfJITmQ32l5KFSdkbprzUBpaEMgMCq-v4y2J0Jg078Z4PiEfkw/s1600-h/AmbientiamociPiccolo[1].jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335950045823683522" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 193px; CURSOR: hand; HEIGHT: 54px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQTbWv5JMKeU7HGubMoSrwJ7w668uH6nIihxju6pwBznE0IjUS7WI7ZMmP_z-FOhTgC6tEQhclHZwSzU5_3rsfJITmQ32l5KFSdkbprzUBpaEMgMCq-v4y2J0Jg078Z4PiEfkw/s320/AmbientiamociPiccolo%5B1%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div>In Puglia economia all’idrogeno?<br /><br />Poco più di un anno fa compariva sulle pagine di molti giornali e blog la notizia che la Puglia in un futuro prossimo avrà distributori di idrogeno e/o idrometano per alimentare autoveicoli ecologici. Qualche settimana fa il sito www.rinnovabili.it ha definito la Puglia “regina del vento”, visto il primato nella produzione di energia elettrica dal vento (946 megawatt installati nel 2008, dati Terna). Le notizie non sembrano slegate, nell’ottica di “Economia all’idrogeno”, il libro di J. Rifkin che sembra avere ispirato il progetto idrogeno della regione Puglia e che la mette all’avanguardia mondiale.<br />L’evoluzione dei combustibili usati dalla nostra civiltà ha come meta l’idrogeno. All’inizio ci fu la legna, poi venne il carbone, il petrolio, il metano e, in futuro, l’idrogeno. Il cambiamento di combustibile è stato sempre verso una “de-carbonizzazione”, cioè una riduzione del rapporto carbonio-idrogeno, e quindi una riduzione relativa nei fumi della CO2 rispetto all’H2O, a parità di energia liberata nella combustione.<br />Avere un combustibile con 100% di idrogeno però non è semplice, perché non è presente puro in natura, ma sempre allo stato combinato. E la separazione degli atomi di idrogeno costa energia. Quindi l’idrogeno puro è un combustibile artificiale, un vettore energetico, non è una fonte di energia primaria. Questo concetto purtroppo sembra essere poco conosciuto. Molti addirittura pensano che in futuro si potrà usare l’acqua come combustibile, mentre l’acqua è soltanto il prodotto della combustione dell’H2. L’acqua può essere anche la materia prima per fornire idrogeno attraverso l’elettrolisi (separazione di O2 e H2 dall’acqua), una reazione chimica che consuma energia prodotta altrove con i metodi convenzionali (che generano anche CO2). Oppure si può produrre idrogeno dal metano mediante il processo denominato “steam reforming”. Anche in questo caso però si produce CO2 dal carbonio contenuto nel metano. Come si esce allora da questo rompicapo? Per produrre H2 senza avere CO2 come sottoprodotto, bisognerà ricorrere all’uso di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, mediante turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, per esempio. Allo stato attuale, quindi, i sistemi esistono, ma sono costosi. La Puglia però ha buone possibilità di sfruttamento di queste fonti, essendo una regione ventosa e molto soleggiata.<br />L’avvento dell’economia all’idrogeno richiede la soluzione di un altro problema oltre a quello della produzione, e cioè quello della distribuzione del combustibile. Un altro bel rompicapo, perché la rete distributiva cresce se vi sono consumatori (auto) di idrogeno, e le auto si vendono se la rete distributiva è sufficientemente diffusa. Per uscire da questo circolo vizioso si pensa ad una fase di transizione in cui circolano veicoli che usano una miscela di idrometano (30% H2 e 70% metano), in modo da poter rifornirsi anche presso i distributori di metano. Secondo Rifkin il rischio è che questa fase transitoria duri molto.<br />Comunque in Puglia sembra che qualcosa si muova.<br /><br />di Michelangelo Ciani, Ingegnere Meccanico, Docente di Discipline Meccaniche presso Istituti di Istruzione Superiore<br /><br />Ecco alcuni link sull’argomento trattato:<br /><a href="http://www.peacelink.it/ecologia/a/25730.html">http://www.peacelink.it/ecologia/a/25730.html</a><br /><a href="http://www.rinnovabili.it/pugliala-prima-rete-di-distributori-a-idrogeno-500654">http://www.rinnovabili.it/pugliala-prima-rete-di-distributori-a-idrogeno-500654</a><br /><a href="http://www.rinnovabili.it/lidrogeno-che-attraversa-la-puglia-702331">http://www.rinnovabili.it/lidrogeno-che-attraversa-la-puglia-702331</a><br /><a href="http://www.rinnovabili.it/la-puglia-regina-dei-venti-702392">http://www.rinnovabili.it/la-puglia-regina-dei-venti-702392</a><br /><a href="http://www.ecoblog.it/post/8050/la-puglia-al-primo-posto-nella-produzione-di-energia-eolica">http://www.ecoblog.it/post/8050/la-puglia-al-primo-posto-nella-produzione-di-energia-eolica</a><br /><a href="http://www.ambientenergia.info/01/05/2009/6866/2/fotovoltaico_gse_pubblica_dati_2008_puglia_si_conferma_leader.html">http://www.ambientenergia.info/01/05/2009/6866/2/fotovoltaico_gse_pubblica_dati_2008_puglia_si_conferma_leader.html</a> </div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-19148060.post-44726348898241359762009-05-09T14:20:00.005+02:002009-05-09T15:02:07.388+02:00Parma Vs Firenze 1-0<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxgq0PjvDKxxB6V6hUsyFsehC6oS7IzoZirwJPZ_sALi53lRag2VgGZUEk3Q0CqCGeCqd8EJqeTOdd7YQ1JmNDwz82RPR39pPTbfXkDZ_-rHfOkNY0Tqkptfsc3ISbaBPHK_ZP/s1600-h/Parma+043.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5333806635090126898" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxgq0PjvDKxxB6V6hUsyFsehC6oS7IzoZirwJPZ_sALi53lRag2VgGZUEk3Q0CqCGeCqd8EJqeTOdd7YQ1JmNDwz82RPR39pPTbfXkDZ_-rHfOkNY0Tqkptfsc3ISbaBPHK_ZP/s320/Parma+043.jpg" border="0" /></a><br /><div>Fermata dell'autobus. Il 6 non arriva: ha saltato una corsa. La gente si accumula e via via che qualcuno arriva, si chiede fra quanto passerà il prossimo. Una ragazza sorridente e gentile rassicura che sarà fra pochi minuti. C'è una signora, chiaramente non del posto, che cerca informazioni su come arrivare in centro; le rispondono in tre, fra cui una peruviana, quale autobus prendere.</div><br /><div>Finalmente arriva il 6. Passate le prime fermate ci si comincia a guardare intorno e a pensare a quale si deve scendere. Quando si è in una città sconosciuta tutto sembra difficile. C'è una coppia di mezza età con un enorme involucro, devono andare alla fiera antiquaria. - Anch'io! - esclamo - Facciamo la stessa strada -. Una signora che ci ha sentiti si alza addirittura dal proprio sedile, ci viene vicina e ci assicura che ci dirà lei dove scendere. L'autista, poi, si ferma in un posto dove non dovrebbe, ma che è più vicino a dove dobbiamo andare e ci indica la direzione con un sorriso.</div><br /><div>Sono esterrefatta. Non ho mai visto tanta gentilezza in un colpo solo. </div><br /><div>La cosa terribile è che ne ho quasi paura. </div><br /><div>Ma che mi è successo?</div><br /><div></div>rodocrositehttp://www.blogger.com/profile/10059457677483150241noreply@blogger.com12