sabato 10 dicembre 2005

Aveva degli occhi così particolari. Profondi non rende l'idea. La profondità non era nei suoi occhi, era fin dove poteva arrivare dentro i miei.
Che razza di relazione c'era fra noi? Amicizia. Amore. Ancora non capisco. Contatti fugaci: professionali da parte mia, inerti dalla sua. Ma la sensazione di avere quegli occhi addosso, quella era netta, palpabile. Una relazione fatta di occhiate, di sguardi socchiusi o palesi che andavano comunque molto al di là delle parole.
L'ultima volta che l'ho visto i suoi occhi erano chiusi, i miei pieni di lacrime.
E ancora adesso

7 commenti:

artemisia ha detto...

Io ho quest'idea che le più belle relazioni sono quelle che non si capiscono mai fino in fondo...

Anonimo ha detto...

Sì, forse, ma poi ti resta addosso quel qualcosa di indefinito, una gran curiosità di sapere come sarebbe andata.
Ma no, in fondo è meglio così. Non ho mai smesso di immaginare.

artemisia ha detto...

Amo solo le rose che non colsi, le cose
che potevano essere e non sono
state....

(G.Gozzano)

Henry ha detto...

lo sguardo piu' che gli occhi sono lo specchio dell'anima. io ho perso me stesso in uno sguardo. e come le rose di Gozzano, non ho fatto (forse) in tempo a cogliere. ma quello sguardo e' ancora in me.

mi chiese: non capisco cosa vedi quando mi guardi avidamente: me o la tua immagine riflessa.
ho capito poi che vedevo il suo sguardo riflesso nel riflesso dei miei occhi. e mi manca ancora.

rodocrosite ha detto...

Anche se è tutto finito, tutto scomparso, rimane comunque la ricchezza del ricordo

artemisia ha detto...

Non è finito, non è scomparso, è una parte di noi!

rodocrosite ha detto...

Giusto.