venerdì 15 agosto 2008

Viaggio nel tempo


In libreria una copertina attira la mia attenzione: uno scorcio del Duomo dal lato sud, preciso a una foto che ho fatto tempo fa. Io e chissà quante migliaia di turisti.

Prendo il libro e inizio e leggere. Vengo trasportata in un'altra epoca, nella Firenze rinascimentale. La scrittrice è brava a descrivere le vie e la vita del tempo; mi ci sento dentro, vedo quello che descrive, sento i suoni, riconosco i posti. I carretti che passano, le botteghe degli artigiani, gli uomini in calzamaglia. Sono lì; loro non mi vedono, ma io ci sono.

Continuo a leggere e il tempo passa senza che me ne accorga. Grande idea aver messo le poltrone nelle librerie. Improvvisamente un altoparlante avverte dell'imminente chiusura del negozio. Mi alzo frastornata, metto a posto il libro, esco.

E mi ritrovo in quelle stesse vie, fra quegli stessi palazzi, cinque secoli dopo.

E mi ci vuole qualche minuto per rientrare completamente nel presente fatto di macchine, semafori, sirene ululanti e turisti accaldati.

Mi avvio verso casa. Ma la speranza di imbattersi in messer Leonardo è ormai svanita.

martedì 12 agosto 2008

La montanara
















Che impressione m'ha fatto sentir parlare di luoghi impervi, alti e faticosi da raggiungere, da una signora di 83 anni.

Normalmente sarebbe una conversazione da fare fra gente in forma, nel pieno delle sue capacità fisiche: -Sai, oggi siamo stati ad arrampicare sui Bimbi- Davvero? e da dove siete passati?- Dal bivio per Stazzema, poi su al rifugio Giorgini fino alla Baita di Gabriello-.

E' strano perché io una signora di 83 anni la vedrei bene a chiacchierare di giratine in centro o di vacanze al mare e invece lei sapeva tutto di quei luoghi come se ci fosse già stata. E c'era già stata infatti: è nata lì, quelli sono i suoi luoghi come i miei sono Borgo San Iacopo o Piazza della Repubblica (tutti pari!).

E li ha visti quando ancora erano sconosciuti ai più, le Apuane, e che roba è? Quando pullulavano di partigiani a loro perfetto agio in un ambiente boscoso, pieno di grotte e anfratti; e di tedeschi.

L'ho invidiata, lo ammetto, io che vado lassù una volta ogni tanto e che faccio sì le cose più difficili, ma che poi me ne torno alla mia calma piatta.

Lei no, lei resta lassù, fra gli gnomi, i boschi e le leggende.

martedì 5 agosto 2008

Senza parole


I tre bambini giocano in piscina, si lanciano a turno una palla e corrono a riprenderla quando va fuori sul prato, fanno a gara a chi arriva primo.

Noi stravaccati al sole, chiacchieriamo pigri.

A un certo punto salta agli occhi, anzi agli orecchi, un particolare: quei bambini stanno zitti, giocano, ma non parlano, non urlano, non dicono niente.

Strano. Di solito a mettere insieme dei bambini sono fortemente consigliati i tappi per le orecchie.

Ma questi nulla. Sorrisi, esclamazioni tutt'al più, nient'altro.

Ma com'è?

Alla fine ecco svelato il mistero: sono uno tedesco, un altro francese e la terza norvegese.

Giocano a palla in una piscina nel cuore della Toscana, Italia, Europa.