domenica 29 agosto 2010

L'intelligenza della stella alpina



Tre giorni in montagna: Piccole Dolomiti. Piccole perché arrivano poco oltre i 2000 metri, vengono considerate robetta dalla massa di montanari estivi che a loro preferiscono le Dolomiti vere, e hanno quindi il vantaggio di essere poco frequentate e solo da gente del posto. Io e il mio gruppo eravamo un'eccezione: -Di dove siete? Toscani?- Sì, fiorentini!- Ah.- Facce sorprese. Veniamo da così lontano per camminare in quel posto semisconosciuto, mah, che gente strana.
Per aggiungere stranezza all'inconsueta situazione abbiamo anche fatto un lungo sentiero tutto saliscendi, con roccette da arrampicare e decisamente ripido. C'eravamo solo noi.
O meglio, noi e loro: le stelle alpine.
Ma quante! Milioni di stelle alpine. Erano dovunque. Avevamo paura di pestarle. E io che credevo fossero una specie in estinzione, un parto dell'estrosa fantasia di botanici visionari.
Macchè.
Le abbiamo immortalate in non so quante foto e credo che a più d'uno di noi sia venuta la tentazione di coglierne almeno una. Ma nessuno l'ha fatto; sarebbe stato come profanare un terreno sacro.
Poi, arrivati in prossimità del rifugio e di sentieri più frequentati, sparite. Come fossero state un sogno.
Non credo sia un caso. Forse ci "sentono" e ci evitano.

giovedì 26 agosto 2010

Piccolezze

Buffo come basti a volte solo un piccolo particolare per dare la felicità. Un gesto spontaneo anche piccino, uno sguardo ridente, una piccola frase urlata a mo' di saluto, come stasera è successo a me. -Ciao, come sei bella in bici!-
Figurati come sono bella in bici. Eppure in quel momento era davvero così, non lo ha detto tanto per dire, no, ci credeva ed è stato questo a farmi stare bene.
Adoro i particolari.
:)

sabato 21 agosto 2010

Non fa per me

Detesto le persone egoiste. Se ne trovano ovunque, sono sempre pronte, come i ladri. Ma c'è gente che, non so perché, le attira in modo particolare. No, non io, per fortuna, io rientro nella norma: una mia amica, una persona a cui voglio molto bene. Il fatto è che lei quasi non ci fa più caso. Sono io che ci sto male al posto suo. Scema. Sì, forse.
Qualche volta si lamenta di questo, è vero, ma poi accetta la situazione come fatalità della vita: le chiedono le cose più assurde, a qualsiasi ora, a ripetizione, e lei c'è. Ma come fa?
Però forse ha trovato il modo per lasciar correre e mi sa che in fin dei conti le faccia piacere essere utile a qualcuno.
Io che c'entro?