martedì 15 gennaio 2013

La sconosciuta

Ore 22,30 di una sera di gennaio. La donna parcheggia la bici alla rastrelliera di una piazzetta dietro il Duomo, a due passi da casa.
Avverte un movimento alle sue spalle, si gira: un tizio a un paio di metri di distanza, parrucca bionda a boccoli, faccia inespressiva, sta alzando un coltello da cucina contro di lei.
Un altro tipo è fermo un po' più avanti e osserva la scena.
La donna in un attimo pensa: ma che sono dentro a un film? Poi comincia a gridare aiuto e in modo fulmineo si scaglia contro il biondo tenendogli fermo il braccio col coltello e colpendolo alle gambe e sui genitali con calci violenti e ben assestati. Il tizio non reagisce come si è soliti pensare, non si piega dal dolore, sembra imbambolato, si scosta di poco.
Lei è sorpresa dalla mancanza di reazione, ma continua a colpire e a gridare.
In quel momento si avvicina il secondo tizio.
Eccoci, pensa preoccupata, contro uno sì, ma contro due diventa difficile.
Il nuovo arrivato invece inaspettatamente prende il biondo sotto braccio e lo porta via chiedendo scusa.
Lo stupore si aggiunge al sollievo.
E' finita, se ne sono andati, sì, ma che è stato?
Un tentativo di aggressione in cui l'aggredita si è rivelata ben più aggressiva dell'aggressore stesso.
Una sconosciuta dentro di me.