giovedì 24 settembre 2009

Il passato se ne va

Mi è crollata la libreria. E' la seconda volta che mi succede in vita mia. Però questa era piccola. La prima invece no: ero io piccola e forse per questo mi spaventai così tanto, soprattutto del rumore che fece quando si staccò improvvisamente dal muro rovinando in terra con tutti i libri, l'enciclopedia Conoscere che pesava una cifra e i vari soprammobilini-acchiappapolvere a cui tenevo più della mia vita.
Questa era piccola invece, ma ha fatto il suo effetto vederne il contenuto sparso per il salotto. La prima cosa che ho pensato: -Ah beh, tanto dovevo buttar via qualcosa- la seconda: -Dov'è il gatto?!- ma l'ho sentito miagolare un attimo dopo e non veniva da sotto!
Ora ho una pila di vecchie riviste e libri di scuola tra cui quello di matematica (ma che l'ho tenuto a fare?) qui davanti a me. Finiranno al macero. Solo mi chiedo quanto ancora li avrei tenuti con me se non avessero deciso da soli di farsi avanti. Ma perché siamo così attaccati alle cose del passato?

sabato 19 settembre 2009

La mattina presto


Alzarsi la mattina alle 6 per andare a lavorare è dura, non c'è che dire. Però poi una volta fuori per la strada basta guardarsi un po' intorno e si scoprono dei veri gioielli.
Intanto niente traffico o quasi. Si incontra qualche tiratardi che strascicando i piedi sogna finalmente il letto. Ci sono i venditori ambulanti che spingono il loro barroccino, ma ormai sono tutti elettrici, e cominciano ad allestirlo in vista dei prossimi turisti. Passando davanti al Duomo si sente rumore di lattine che ruzzolano: gli spazzini muovono le lunghe granate di saggina come fossero falci fienaie. E appena oltre San Marco, davanti al Giardino de' Semplici c'è sempre un tizio che pulisce il marciapiede; sembra vecchio, ma chissà, ha una giacca a vento rossa sporchissima che tiene anche d'estate, si è organizzato con scopa, cassetta e sacco di plastica e si fa tutto il pezzo dai viali in giù: è il suo modo di sentirsi utile. Costeggiando il Mugnone l'aria diventa appena più fresca per via dell'acqua e degli alberi e alzando gli occhi magari si vede passare un airone bianco.

Da lì in poi comincia la città più brutta, quella fatta solo per il comodo, non per il bello e allora si smette di osservare e ci si dirige piano piano con la mente alla quotidianità.

E' proprio bella però la mattina presto.

lunedì 14 settembre 2009

Umf!

Fra mezz'ora devo uscire. Ma piove. La prima pioggia dopo l'estate. E mi fa una gran fatica mettermi le scarpe chiuse e il poncho per non bagnarmi fino all'osso con la bici.
Ma così è la vita: c'è anche quando piove. Per fortuna!
Va bene, mi bagno, ecchissenefrega!

Ok, era tanto per dire qualcosa...
Bye bye!!