mercoledì 21 giugno 2006

Tre personaggi inversi

Vittorio, suo figlio, era appena partito per l'estero, sarebbe stato via qualche mese. Lei, Marilena, lo aveva accompagnato al treno e aveva aspettato finché gli sportelli non si erano chiusi, quasi rammaricandosi che gli Eurostar, nella loro efficienza, non permettessero più a chi partiva di affacciarsi per un ulteriore saluto e a chi restava di sventolare un fazzoletto. Credo che l'avrebbe fatto.
Adesso si sentiva sola, come se le avessero tolto qualcosa di dosso, di dentro. Per fortuna però c'era Luciano, il suo uomo; lui l'avrebbe aiutata a superare questo primo momento, le sarebbe stato vicino. Ma il giorno dopo quando entusiasta gli ha fatto vedere un messaggio spedito da Vittorio, lui non ha saputo frenare un moto di ironia. A lui Vittorio non piace, crede che la cosa sia reciproca, forse sono entrambi gelosi di Marilena e non capiscono che il suo affetto per loro è uguale e diverso.
E' una guerra silenziosa e inutile che poi porta a scatti, parole e sottintesi dannosi.
Infatti Marilena si è offesa e adesso che fare? Ritornare sull'argomento, chiedere scusa, far finta di niente?
E' strano come a volte è proprio con le persone più vicine che non riesci a comunicare, gli vuoi bene e non lo dici, pensi sia sottinteso.
E continui a perdere tempo.

4 commenti:

artemisia ha detto...

Forse per capirla bene questa storia bisogna invertire i sessi di tutti i protagonisti...mi sbaglio?

Comunque.

Mi riconosco molto nell'ultima parte. Consiglio (che dovrei dare anche a me stessa): sempre tornare sull'argomento, mai far finta d niente, e niente, mai, è sottinteso.

Henry ha detto...

e cosi' rodocrosite e' tornata alla grande! bene...si sentiva la tua mancanza...

non e' mai troppo tardi per parlare, dire, farsi capire...ma com'e' dura. basterebbe cosi' poco talvolta, anche solo un 'ti voglio bene' sussurrato...o lasciato scritto su un post-it.

rodocrosite ha detto...

Ragazzi avete pienamente ragione...

Claudia ha detto...

Anch'io spesso lascio stare e non chiarisco, ma la sdrucitura sulla stoffa dell'amicizia o dell'amore rimane. Perchè non dirgli/dirle che ha offeso la sua contentezza, la sua gioia, che la finta ironia di difesa crea solo un muro fra di loro?